Ho visto una serpe, che significa? Simbologia del Serpente

serpente simboloCosa rappresenta il serpente, o i serpenti, nei nostri archetipi? L’indagine sugli archetipi mi affascina molto, e recenti letture mi stanno spingendo sempre più in questo senso. Il neurobiologo che è in me direbbe che si tratta di un qualche strano e incredibilmente dettagliato prodotto gestaltico del cervello, eppure si fa sempre più strada in me la convinzione che quest’idea sia molto riduttiva. Condividiamo degli archetipi assai complessi e assolutamente transculturali. Premessa: se considerate superficiale o poco credibile tutto ciò che non sia stato dimostrato secondo i canoni di quel modello interpretativo che chiamiamo “scienza” potete anche risparmiarvi di leggere il resto dell’articolo, vi farà solo storcere il naso. Se invece siete persone curiose e aperte alle possibilità, spero che il seguito vi interessi.

adamo ed eva michelangelo
Adamo ed Eva – Michelangelo

Partiamo da riferimenti noti: nella Bibbia il serpente tenta Eva con il frutto dell’albero proibito. Si associa il serpente a concetti negativi come il Male, il Maligno, colui che è infido, ha due pensieri, la lingua biforcuta. Cerchiamo di non affezionarci ai concetti di bene e male che spesso sono fuorvianti, e leggiamo i fatti semplicemente per come ci si presentano: in sostanza nel racconto biblico il serpente è collegato all’albero del Bene e del Male, cioè l’albero della Conoscenza. Quindi la Conoscenza (Bene e Male) attraverso l’Esperienza (mangiare il frutto) sono intimamente connessi al serpente. Attraverso l’invito all’Esperienza, il serpente fa “precipitare” Adamo ed Eva nel Tempo, ovvero da uno spazio senza tempo, il Paradiso Terrestre, ad uno spazio in cui la dimensione del Tempo è presente, ed è assolutamente necessaria per fare esperienza. Soffermiamoci per un attimo sulla differenza tra Conoscenza e Coscienza: la prima è il frutto (la mela) delle nostre esperienze e di ciò che siamo alla nascita, della nostra propria forma, il corpo. Viene acquisita attraverso i sensi, le emozioni, la razionalità. E’ un sapere prevalentemente acquisito, per l’essere umano. L’uomo conosce con l’apprendimento.

La Coscienza è l’essere, è il sapere non acquisito. L’identità è l’essere coscienti di sè. Quindi Adamo ed Eva escono dalla dimensione della Coscienza, in cui sono nudi, solo se stessi, le loro identità. Entrano quindi nella dimensione della Conoscenza, dove è presente il Tempo. Il Serpente è il tramite di questo passaggio: nella Bibbia viene definito “il più saggio dei viventi del campo”, dove la parola “viventi” si dice hayyat, ed è scritta con gli stessi caratteri di het, che rappresenta il numero 8 e il concetto di “steccato”, ovvero di “prova da superare” (anche il nome “serpente” contiene un het, giusto nel mezzo). Se la prova non si supera c’è il “peccato”, ovvero l’ “obiettivo mancato”.

Notiamo incidentalmente come la Razionalità si esprime in modo binario, dicotomico, attraverso le parole: il Bene si contrappone al Male, il Giusto allo Sbagliato. La conoscenza è fatta di divisioni binarie. La lingua biforcuta del serpente, archetipicamente, può rappresentare proprio questo, ovvero l’analisi binaria razionale della realtà. La conoscenza vera, tuttavia, non è quella che divide e che considera solo una delle suddivisioni (solo il Bene o solo il Male), ma quella che ingloba e accetta, nella sua stessa forma e nello stesso discorso, entrambi gli aspetti di una questione.  E’ la lingua del serpente che, biforcuta, comprende e riassume entrambi gli aspetti apparentemente opposti della Realtà.

Dietro ogni divisione c’è qualcosa di indiviso;  Dietro ogni discussione c’è qualcosa di indiscutibile;  Il saggio abbraccia il tutto, gli uomini litigano per far valere le loro opinioni;  Così è detto: ogni discussione implica una visione parziale.  (Chuang Tzu) caduceo con serpenti

Uno dei simboli più antichi dell’umanità è quello del Caduceo. Viene rappresentato in due modi, come bastone di Asclepio, con un serpente che si avvolge tre volte intorno ad un’asta, oppure come caduceo di Hermes/Mercurio, con due serpenti in doppia elica che sono attorcigliati per tre giri su un bastone. Vale la pena ricordare i due riferimenti mitologici associati: quello di Asclepio o Esculapio, collegato all’idea di guarigione tramite l’esperienza e la conoscenza della medicina, e quello di Hermes o Mercurio, collegato all’idea del “dirimere le questioni”, ovvero la mediazione e la dialettica. Dialettica è l’arte del separare (dia) attraverso la parola: così come ciò che è sacro (che vuol dire “separato”), il Serpente separa, ad esempio separa l’uomo da Dio e per questo diventa “nemico dell’Uomo” nella Bibbia. La pena inflitta da Dio per il serpente è l’amputazione degli arti (separazione del collegamento con l’esterno) e la perdita della parola.

L’immagine dei due serpenti che risalgono lungo un asse corrisponde alla raffigurazione che in diverse culture si ha del percorso delle esperienze lungo la colonna vertebrale. Nel Kundalini Yoga o nel Sahaja Yoga due canali, uno a destra e uno a sinistra, si “arrampicano” ai lati dell’asse centrale fino a raggiungere il chakra alla sommità del capo, che corrisponde a Bai Hui, “le cento riunioni”, in qualità di punto di agopuntura. Nello Yoga (indiano) come nel Qi Gong alchemico (cinese) viene descritta una risalita delle energie in due canali o branche ai lati della colonna, ed è percepita come “serpeggiante” verso la sommità.

qi gong
Alcuni movimenti del Qi Gong del Drago che nuota

Nel Qi Gong conosciuto come esercizio del Dragone* (parte della prima sequenza del Qi Gong alchemico taoista secondo il maestro J. Yuen) si effettuano tre movimenti circolari dal basso verso l’alto, tre come i tre cerchi del caduceo, verso la sommità. Tutte queste analogie richiamano il concetto secondo cui il serpente o la coppia di serpenti sono associati alle esperienze che portano alla realizzazione, alla conoscenza. La colonna vertebrale che custodisce il midollo, dove arrivano le sensazioni e partono i movimenti verso l’esterno, è l’asse su cui si articolano (attraverso le vertebre) le esperienze della vita.

Nella filosofia medica taoista, lungo la colonna vertebrale si apprezzano, dal basso verso l’alto, vari stadi della vita, dalla nascita fino alla realizzazione individuale. Il midollo, summa delle esperienze raccolte attraverso i meridiani energetici**, riflette vari gradi di acquisizione dell’esperienza, nel corso di tutta la vita così come in ogni singolo processo di apprendimento umano. I riferimenti al serpente sono moltissimi, e c’è ancora molto di più rispetto a quanto già detto. Per gli Yaqui messicani, il serpente rappresenta lo sciamano (Wikipedia). Il riferimento è interessante, perchè lo sciamano è un mediatore tra mondi, tra il terreno e l’ultraterreno, proprio come il serpente. Leggendo “Sciamani”, il bellissimo libro di G. Hancock , si scopre che in molte visioni provocate dall’assuzione dell’ayahuasca, la droga degli sciamani amazzonici, compaiono uno o più serpenti che si attorcigliano. La visione di serpenti è spesso un “passaggio”, una visione – molto realistica – intermedia tra l’inizio degli effetti allucinogeni e la visione di altri scenari e personaggi che costituiscono il “mondo parallelo” che molti viaggiatori e sciamani hanno sperimentato.

serpenti alati egizi
Serpenti alati nel Per em am Duat

Nello stesso libro viene illustrato come anche in disegni egizi ricorra il tema del doppio serpente avvolto in doppia elica. Nel testo egizio antico denominato Per em am Duat (Libro di quello che è nel Duat) compaiono numerose raffigurazioni di serpenti, simili a quelli che appaiono nelle visioni da ayahuasca, a volte in forma di “maestri” che trasmettono delle conoscenze, a volte alati, come nella sommità del caduceo. La doppia elica dei serpenti o delle corde raffigurate nei disegni egizi richiamano immediatamente, per un biologo, l’immagine del DNA. Il DNA è la molecola che, per eccellenza, rappresenta le esperienze, quelle tramandate e quelle che, acquisite, interagiscono con il codice genetico. Il DNA è la molecola di trasmissione delle informazioni attraverso le generazioni, simbolicamente è pertanto strettamente collegato all’idea del serpente.

serpenti maestri
Serpenti “maestri” nel Per em am Duat

Nel corpo umano, il pene maschile è il veicolo del DNA all’esterno e anch’esso può essere associato al serpente (anche nel linguaggio comune o volgare). Ma in altri studi il rettile è associato alla madre, e non al padre. Mi riferisco alle ricerche condotte dal prof. Corrado Malanga sugli individui “addotti”, ovvero che riferiscono episodi di rapimenti alieni. A prescindere dalle idee che possiamo avere su questa materia così delicata, l’immaginario degli addotti di Malanga (e non solo i suoi, è qualcosa che si verifica a livello mondiale) sembra essere decisamente coerente: tra i vari personaggi e situazioni descritte nei rapimenti, spesso ricorre anche la figura di uomini-serpenti, denominati a volte Sauroidi o Rettiliani.

Questi Rettili umanoidi in alcuni casi dicono all’addotto che loro sono “la Madre”. In effetti, nelle dinamiche psicologiche di sostituzione, sublimazione e rimozione degli eventi di rapimento da parte della mente degli addotti, l’incontro con questi Rettili viene a volte sostituito dall’immagine dell‘incontro con la Vergine Maria: dal punto di vista razionale sembra assurdo, ma secondo una logica simbolica è assai coerente: il Serpente è associato archetipicamente alla Madre perchè è colui che trasmette la genìa, la stirpe, che, come abbiamo detto, fa da tramite tra il Cielo (senza Tempo), e la Terra (esistenza temporale), così come la Madre è il veicolo per la comparsa del Figlio. Secondo Malanga e i suoi sostenitori, il Serpente è Madre perchè è l’alieno che ha donato parte del suo codice genetico, del DNA, al fine di creare una razza di umani più “simile” agli alieni. Affinchè, ancora, questi stessi alieni possano essere più compatibili con l’uomo e assorbire o sfruttare la sua “anima”. Ma questo è un altro discorso***.

Il punto importante è l’associazione, ancora una volta, tra Serpente, DNA, conoscenza, esperienza e passaggio tra ultraterreno e terreno.

enki sumero
Il dio-serpente sumero Enki

Nella tradizione Sumera il dio-serpente è Enki, e ci sono numerose analogie con la Bibbia, ovvero i racconti sumeri della Genesi, del Diluvio e di altri eventi si ritrovano molto simili nei testi biblici. Anche in questo caso l’immagine di Enki è un serpente con una doppia ellisse, ed egli era il dio della conoscenza, della civilizzazione, dell’acqua, che in due corsi (Tigri e Eufrate) fuoriusciva dalla sua schiena, e rappresentava anche la fertilità, lo hieros gamos, ovvero il matrimonio sacro e nascosto, l’unione dei gameti. Interessante notare che ad Enki sono associati altri due animali: la Capra (che ricorre nella raffigurazione di Satana nel cattolicesimo) e il Pesce (che fa parte della raffigurazione del Cristo).

Fin qui abbiamo ripercorso alcuni (non certo tutti!) i riferimenti relativi alla figura del serpente in varie culture. La domanda che resta aperta è anche la più importante: la figura archetipica del serpente e altre figure dell’immaginario umano quale ruolo davvero hanno per l’Uomo?
Si tratta di archetipi che ci dicono qual è la nostra intima natura?
Si tratta di figure che appartengono a mondi paralleli?
Si tratta di alieni o esseri esistenti ad altri livelli di realtà?

Quale che sia la risposta, credo sia importante che siamo ben consapevoli del ruolo che questi elementi archetipici svolgono nel nostro immaginario collettivo. Il 2013, secondo il calendario cinese, è l’anno del Serpente. Buon 2013 a tutti

NOTE 

* Il Dragone è un serpente con zampe e ali, cioè un serpente “realizzato”, per questo simbolo di saggezza ed eternità. Nel Qi Gong taoista il dragone corrisponde al legno, cioè alla piantina giovane che cresce verso l’alto, che progetta la sua realizzazione. E’ il simbolo del cambiamento verso la realizzazione. Il fuoco del Dragone corrisponde al fuoco dei Reni, il Triplice Riscaldatore, che trasporta verso l’alto il fuoco della Yuan Qi perchè purifichi i midolli e raggiunga l’apice dell’Uomo verso il Cielo, cioè le Cento Riunioni.

**In particolare i meridiani tendino-muscolari o muscolo dei meridiani, che arrivano attraverso il meridiano di Vescica al Du Mai, portano l’acquisito/esterno verso l’innato/interno

*** Secondo le teorie di Malanga, l’interesse degli alieni è quello di ottenere l’immortalità riuscendo a sfruttare in vario modo le anime – immortali – degli umani. L’idea di alieni o spiriti o fantasmi interessati a rubare la vita o l’anima dell’uomo ricorre in diverse tradizioni, tra cui anche nella filosofia medica cinese. Personalmente, credo che sia importante non associare una idea di Bene o Male, Positivo o Negativo, rispetto a questi eventi. Abbiamo visto che in alcune tradizioni il serpente è considerato il Male, in altri un Maestro illuminato che istruisce l’uomo, oppure ancora un alieno interessato ad ottenere l’anima dell’uomo. Quale che sia “la verità”, eviterei di prendere un partito e esaltare l’aspetto positivo o negativo di queste figure archetipiche. In una prospettiva taoista, se vogliamo, Bene e Male sono costruzioni umane: la realtà è come deve essere, tutto qui.

Alcune Fonti

  • http://it.wikipedia.org/wiki/Caduceo
  • http://it.wikipedia.org/wiki/Serpente
  • G. Hancock  – “Sciamani” – TEA Edizioni, Milano 2009
  • A. De Souzenelle – “La lettera, strada di vita”, Edizioni Servitium 2011
  • http://www.timeofgods.it/blog/2011/02/caduceo/
  • http://www.corradomalanga.vacau.com
  • http://jadepurityfoundation.org

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