La “moxa” è un preparato a base di artemisia, una pianta piuttosto comune, che viene seccata e lavorata in modo tale da ottenere una forma lanuginosa, da cui si parte per formare coni o sigari. Ha l’utile proprietà di bruciare producendo un calore costante e omogeneo. moxibustione indiretta. Foto © [Mel Yates / Getty Images]

I coni di moxa sono utilizzati per fare la cosiddetta moxibustione diretta: si appoggia il conetto sulla pelle e lo si accende, trasmettendo un calore intenso su punti specifici.
Il sigaro di moxa è più frequentemente utilizzato perchè in questo caso la moxibustione è indiretta, ossia non si appoggia sulla cute ma, dopo averlo acceso, si avvicina e allontana l’estremità del sigaro: in questo modo la sensazione di calore cresce più lentamente e si evita il rischio di ustioni. La sensazione di calore è molto piacevole e arriva in profondità.

La moxibustione viene utilizzata in associazione all’agopuntura, al massaggio, o come tecnica a sè stante per trattare punti di agopuntura o zone del corpo.  

Dr. Claudio Cardone

Claudio Cardone Sono Medico, Agopuntore, Neurobiologo, Operatore di Massaggio TuiNa. Collaboro come docente di Medicina Cinese presso il Centro Id’O e il centro Xin Shu, sono socio SIdA.

Gestisco NominaOmina.org, piattaforma dedicata alla formazione e allo scambio culturale per agopuntori e tuinaisti. Se vuoi saperne di più su di me, clicca qui.